atheist2016

Un racconto personale da un atea che era convinta che Dio non esistesse, e che i fatti hanno guidato a Dio.

di Marylin Adamson

Sembrava che infastidisse le persone religiose quando dovevo chiedergli, “Come sai che Dio esiste?”

Forse si interrogavano su i miei motivi. O forse non avevano idea di come rispondere. Molte delle loro risposte erano, “Oh, lo sai e basta.”

Non provavo ad essere complicata. Ma certamente non era “lo sai e basta.” E speravo che qualcuno lo sapesse.

Molti mesi dopo questo, ho pensato, “Ecco ci sono persone che dicono di credere in Dio, ma nessuno sa perché!” Era come imparare la verità su Babbo Natale. Sembrava ovvio che Dio fosse totalmente fabbricato. Forse alcune persone avevano bisogno di credere in Dio ma chiaramente non c’era prova. Nessuna evidenza obiettiva. Giunsi alla conclusione più desolata … Dio veramente non esiste.

Mantenni questo credo per anni, non aspettandomi che mai cambiasse. Ma poi incontrai qualcuno che mi ha suscitato interesse nella possibilità di Dio. Era una persona amorevole, gentile, e molto intelligente. Mi infastidiva che qualcuno intelligente potesse credere in Dio.

Parlava di Dio come se fosse il suo intimo amico. Era convinta che la amava profondamente. Conoscevo bene la sua vita. Portava a Dio ogni preoccupazione, avendo fiducia in lui che operasse una soluzione o prendesse cura di lei in qualche modo. Me lo avrebbe detto, abbastanza francamente, che pregava esclusivamente a Dio di intervenire su le sue preoccupazioni. Per oltre un anno, regolarmente vidi cosa sembrava essere le risposte alle sue preghiere. Osservavo la sua vita attraverso una miriade di circostanze, e la sua fede in Dio era incrollabile.

Così, volevo credere in Dio da una parte, perché ammiravo la sua vita e il suo amore per gli altri. Ma non potevo credere in qualcosa contro il mio intelletto, contro il mio miglior giudizio. Dio non esisteva. Una bella idea, ma tutto qui. Volere che qualcosa sia vero, non lo rende vero.

Durante questo periodo stavo sviluppando una filosofia personale.

Provai a fare qualcosa che non sono sicura molte persone farebbero. Alcune settimane, studiai la vita di un particolare filosofo … Nietxsche, Hume, Dostoevsky, Sartre, Plato, ecc. e poi provai ad applicarlo nella mia vita. Cercavo la filosofia perfetta, pragmatica per la vita. Ho travoto più cose, che o le loro filosofie sembravano incomplete, o erano troppo impraticabili per veramente attuarle. Ma continuavo a cercare.

Provocavo la mia amica con ogni domanda mi veniva in mente su Dio. Mi ritrovai a scrivere domande tardi la sera. Questo andò avanti per ben più di un anno. Un giorno mi diede un libro che brevemente rispose a domande come, c’è Dio; Gesù è Dio; cosa è la Bibbia. Presentava i fatti. Nessun commento come, “devi credere.”

Vidi alcune evidenze su Dio che erano saldamente logiche. Le parti particolarmente convincenti per me erano le proprietà chimiche dell’acqua e la posizione della terra rispetto al sole. Era tutto disegnato perfettamente, troppo perfettamente messo insieme. La mia fede nel “nulla dietro il tutto” sembrava più debole della possibilità di Dio. Avevo meno motivi per essere certa del niente, e più motivi per concludere che Dio poteva esserci.

Poi ebbi una situazione che totalmente mise alla prova la mia filosofia di vita di allora. Quello in cui avevo messo fede fu provato di essere completamente insufficiente. Mi scosse il vedere che mi mancava un approccio alla vita che fosse pienamente affidabile. Comunque, la situazione si risolse da sé e andai avanti. Ho una personalità forte. Durante la mia vita, non ho mai provato di essere “nel bisogno”. Nessuna crisi permanente. Nessuna lotta o mancanze. E certamente non mi sentivo in colpa di nulla.

Ma il concetto di Dio era qualcosa che non potevo togliere dalla mia mente … c’era? esiste? forse c’è un Dio …

Una sera stavo parlando ancora con la mia amica, e lei sapeva che avevo tutte le informazioni di cui avevo bisogno. Sapeva che avevo esaurito tutte le domande. Tuttavia provavo ancora a dibattere. In un preciso, ma brusco momento, la mia amica si volse verso di me e disse, “Lo sai, io non posso prendere questa decisione per te, e Dio non aspetterà per sempre.”

Compresi subito che aveva ragione. Stavo girando intorno a una decisione molto importante. Così andai a casa e decisi che dovevo decidere. Avrei chiesto a Dio o di far parte della mia vita, o avrei chiuso l’argomento per sempre e mai più avrei permesso a me stessa di considerare di nuovo la possibilità di Dio. Ero stanca di discutere su questa decisione. Ero stanca di pensarci.

Allora, nelle tre o quattro ore successive, mi misi a rivedere ogni cosa che avevo letto e osservato. Valutai tutto.

Conclusi che le prove a favore di Dio erano così solide da avere più senso credere in Dio che non crederci. Quindi dovevo scegliere in base a quella conclusione.

Sapevo che concludere solo intellettualmente sull’esistenza di Dio era troppo superficiale. Era come decidere … che gli aeroplani esistono. Credere negli aeroplani non ha significato. Comunque, se hai bisogno di andare da qualche parte e un aeroplano è il mezzo, devi decidere di agire e effettivamente salire sull’aereo.

Dovevo prendere la decisione e parlare proprio con Dio. Dovevo chiedergli di far parte della mia vita.

Dopo alcune ore a riflettere mi rivolsi a Dio, “Ok hai vinto. Ti chiedo di far parte della mia vita, e puoi fare quello che vuoi.” (Mi sembrava ragionevole, poiché Dio esiste, Dio aveva tutto il diritto di influenzare e dirigere la mia vita, se lo voleva.)

Andai a letto e la mattina dopo mi domandai se Dio era ancora là. Onestamente, provavo la “sensazione” che c’era. Una cosa che sapevo per certa. Immediatamente ebbi un grande desiderio di conoscere questo Dio in cui ora credevo.

Volevo leggere la Bibbia. Quando lo feci, sembrava che Dio chiariva chi è e come vedeva questa relazione con lui. Meraviglioso. Quello che mi sorprese è quanto spesso parlasse del suo amore. Non me lo aspettavo. Nella mia mente, riconoscevo semplicemente l’esistenza di Dio. Non avevo aspettative a riguardo, ma come leggevo la Bibbia, scelse di comunicarmi il suo amore. Fu una sorpresa.

Ora, la mia natura essenziale, scettica c’era ancora. I primi mesi o anno, mi chiesi, “Credo veramente in Dio? E perché?” E sistematicamente rivedevo cinque motivi obiettivi sul perché credevo che Dio esiste. Così la mia “fede” in Dio non si basava su i sentimenti, ma su i fatti, su i ragionamenti.

Per me, è come le fondamenta di un edificio. I fatti/motivi sostengono la mia fede. È come qualcuno che guida attraverso il Ponte Golden Gate. Possono sentire quello che vogliono del ponte. Ma è la costruzione/disegno/materiali del ponte stesso che gli permettono di andare da una parte all’altra tranquillamente. Allo stesso modo, la realtà obiettiva di Dio – motivi logici, storici, scientifici per credere nella sua esistenza, sono per me importanti. Ci sono persone che sembrano non averne bisogno. Ma non sopporto essere ingannata, e ho poca considerazione per i pii desideri. Mi importavano le ragioni sostanziali sull’esistenza di Dio.

La Mia Esperienza, Parte 2 – Ulteriori Evidenze su Dio

Da allora, ora che sono una cristiana da qualche anno – perché credo in Dio? Quali motivi ho per continuare a credere in Dio?

Non sono certa che queste per te saranno credibili. Ma proverò a mettere da parte questa preoccupazione ed essere franca con te. Precedentemente le mie domande erano sull’esistenza di Dio. Dopo aver iniziato una relazione con Dio, ho visto nuove evidenze che Dio è reale. Come …

1. Quando ho delle domande, preoccupazioni, oppure dei pensieri su un problema, Dio mi parla attraverso la Bibbia. Quello che mi mostra e sempre perfettamente adatto alla mia domanda, e una risposta migliore e più soddisfacente che potessi aspettarmi. Ecco un esempio.

Un giorno, il mio programma, le scadenze, e gli impegni mi erano addosso e mi soffocavano. Conosci quella sensazione quando sei sopraffatta, non sai cosa fare prima?

Allora presi carta e penna, e chiesi a Dio: “Dimmi solo cosa vuoi che faccia, e lo farò.” Ero preparatissima a prendermi il 100% della responsabilità, e fondamentalmente chiedevo a Dio di stabilire le priorità, dimmi come approcciarle, affinché lo faccia.

Quindi aprii la Bibbia e immediatamente lessi dove Gesù stava parlando con un uomo che era cieco. Gesù gli chiese: “Cosa vuoi che io faccia per te?”

Io lo lessi di nuovo. Gesù chiese: “Cosa vuoi che io faccia per te?” Veramente stupendo, presi la mia penna e iniziai a scrivere una elenco totalmente differente … a Dio. Questa, ho visto, è la caratteristica di Dio. Ci ricorda che c’è. Che si preoccupa, ed è capace.

Ho scelto quell’esempio perché è breve. Ma potrei citare centinaia di esempi dove chiesi a Dio una domanda e perfettamente, interamente mi ha risposto. Probabilmente è la caratteristica di Dio che apprezzo e valuto di più – che lui vuole rispondere alle mie domande.

Questo non è qualcosa che ho imparato da altri cristiani. È proprio come funziona la mia relazione con Dio. Faccio una domanda, con un attitudine che veramente voglio dargli la libertà di dirmi quello che vuole … per correggere il mio modo di pensare, per indicarmi una parte della mia vita che non va bene, per mostrarmi dove non sto credendo in lui, qualunque cosa. E mi parla sempre con grazia.

2. Allo stesso modo, quando ho bisogno di aiuto per una decisione, me lo dà. Credo che Dio si occupa delle nostre decisioni. Credo cha ha un piano per le nostre vite, che si interessa di chi sposerò, del genere di lavoro che ho, e anche decisioni più piccole di quelle. Non credo gli interessa il genere di dentifricio che compro, o altre decisioni mondane. Ma le decisioni che influenzeranno la mia vita o quello che vuole realizzare attraverso la mia vita … penso che se ne occupi.

Quando Dio mi ha dato una chiara direzione?

Una volta dovevo decidere su un viaggio in Medio Oriente. C’era del pericolo, e volevo andare solo se Dio lo voleva. Per me era importante sapere cosa voleva.

In due occasioni diverse ho chiesto a Dio riguardo al lavoro. Entrambe le volte la sua guida su questo fu così chiara, che chiunque lo vede avrebbe concluso allo stesso modo. Voglio darti un piccolo esempio.

Durante il mio ultimo anno al college, avevo deciso di lavorare con una organizzazione cristiana dopo la mia laurea, questo mi avrebbe fatto traslocare in California.

Erano le vacanze di Natale, e stavo da i miei genitori. Una sera, ero da sola e pensavo a tutta la lista dei miei amici. Mi domandavo con chi avrei potuto parlare per dividere la stanza con me in California. Una persona di nome Christy, mi venne in mente, che era già laureata e sistemata con un lavoro in Iowa. Pensai che era una perfetta compagna di stanza, ma non parlavo con lei da mesi. Solo 30 minuti dopo, in casa dei miei genitori, Christy mi telefonò.

La sua prima frase fu, “Ho sentito che inizierai un lavoro con questa organizzazione cristiana.” Ero senza parole poiché lo avevo detto solo ad un’amica in Ohio.

La sua successiva frase fu, “Ok, io ho le pentole, le padelle e i piatti.” Dissi, “COSA?!” Lei stava traslocando nella stessa citta in California e telefonava per vedere se avessi voluto dividere la stanza con lei.

Ok, vedi il mio punto.

Potresti chiedere, perché tutto questo problema, da perfino chiedere l’aiuto di Dio in questa decisione? Sapevo che i miei genitori sarebbero stati completamente contrari a questo lavoro. Pensai che poteva influire sulla mia relazione con i miei genitori per sempre. Quindi non era una decisione facile. Chiesi a Dio di guidarmi verso quello che voleva. E lo fece. Ci furono almeno altri dieci situazioni collegate con questo lavoro, tanto per essere chiari.

Altri motivi sul credere ancora in Dio …

3. Nello spiegare la vita – perché siamo qui, qual è lo scopo, cosa è importante nella vita, cosa valorizzare o per cui combattere – Dio dà le risposte migliori di ogni altra cosa che abbia mai letto in altre parti. Ho studiato molte filosofie e religioni e altri approcci alla vita. Quello che ho letto nella Bibbia, quello che vedo dalla prospettiva di Dio, tutti i pezzi del puzzle vanno al posto giusto.

C’è ancora molto che leggerò nella Bibbia e chiuderò la Bibbia dicendo, “Non capisco.” Quindi non intendo dare l’idea che comprendo completamente ogni cosa nella Bibbia. Invece, dico che la vita ha senso solo dalla prospettiva di quello che Dio ha rivelato. È come leggere il manuale operativo per la vita sulla terra, solo che non siamo semplicemente lasciati a seguire il manuale. L’inventore ci spiega come funziona tutto, e poi offre di guidarci in questo, quotidianamente.

4. L’intimità con Dio è più profonda dell’intimità con qualsiasi essere umano. Dico sposati, con due figli, e tantissimi buoni amici. Il suo amore è perfetto. È incredibilmente pieno di grazia. Egli mi prende proprio dove sono, e come ho detto, mi parla. Egli interviene con azioni che mi lasciano stupita come osservatore. Egli non è un credo o una dottrina. Lo vedo agire nella mia vita.

5. Egli ha fatto molto di più con la mia vita di quello che avrei fatto io. Questa non è una dichiarazione di inferiorità o mancanza di fiducia in se stessi. Parlo in termini di adempimenti che di molto superano quello che mai abbia avuto in mente. Egli provvede idee, direzione, soluzioni, saggezza, e i migliori motivi che mai possa aspirare da me.

Bene, c’è di più, penso che ti dà quello che è sufficiente. Non penso che tutti siano credibili per te, ma sono stata tanto onesta quanto potevo.

Se volessi vedere qualche evidenza che mi ha cambiata dalla mia esperienza atea a credere in Dio, leggi questi due articoli:

E, se volessi capire come una persona può arrivare alla fede in Dio, vorrei invitarti a registrarti per una serie di 7 email che ho scritto, “Il Programma Avventura Spirituale.” Spiego le prove, dubbi, legittime evidenze per l’esistenza di Dio e contro l’esistenza di Dio. Puoi interrompere in qualsiasi momento. È gratuito. Vai qui per registrarti.