beauty2016

Una modella di successo discute sull’errore di costruire una vita sull’apparenza fisica piuttosto che sulla bellezza interiore

di Laura Krauss Calenberg

Essere sulle copertine delle migliori riviste europee di moda non era più un sogno per me, ma una realtà. Potevo a stento crederci! Tutto ciò che avevo sempre sognato era comparire nelle riviste, guadagnare molti soldi, e viaggiare in tutto mondo. La dura lotta per raggiungere tutto questo era finalmente finita. Ora potevo cenare a Parigi, la mia nuova casa, e provare fama e fortuna. Dopotutto, non è questa la vita?

Basarsi sull’aspetto fisico

Qual è la vostra idea di bellezza? Cosa cambiereste di voi stessi se poteste? Quando un iniziato la mia carriera con Christian Dior, all’età di 19 anni, la mia idea di bellezza era ciò che gli altri pensavano di me. Se le persone mi accettavano e mi prenotavano per un lavoro, allora pensavo di essere carina. Il mio ragionamento ora era “se lavori sei bella”. Era veramente un ragionamento pericoloso, perché mettevo la stima di me stessa nelle mani degli altri e di ciò che pensavano di me.

Ma facevo anche un altro tipo di ragionamento: paragonavo me stessa alle altre modelle. Lavoravo con alcune delle donne più belle del mondo, che comparivano nella maggior parte delle liste famose. Sicuramente ero bella, pensavo, perché loro erano mie amiche e pari.

Trovavo ancora la mia sicurezza negli uomini a cui piacevo. Pensavo di essere bella solo perché molti uomini affascinanti, intelligenti di successo mi facevano la corte. Ero famosa ed avevo molti amici. Con il tempo, mentre il mio successo cresceva e le persone mi riconoscevano, era molto facile essere invitata a ad ogni genere di festa, e desideravo andarci.

Come risultato, ero diventata una persona superba ed egoista, e basavo la mia vita solo su di me. Passavo la maggior parte del tempo pensando a ciò che mi riguardava. “Me”, “me stessa”, e “io”, erano le mie tre parole preferite. Tutta la mia vita era incentrata sulla mia apparenza fisica… Il mio peso, i miei capelli ed il mia guardaroba erano tuto il mio fascino.

Una volta mi trovavo a sfilare per due mesi in Giappone. Ogni giorno avevo intorno a me persone che lavoravano solo per me, anche solo per allacciarmi le scarpe. Quando dovevo essere vestita, c’era sempre qualcuno che reggeva i miei abiti. Tre persone facevano il lavoro di una. Tutto questo alimentava il mio egoismo e la sensazione di essere importante.

Le trappole dell’apparenza fisica

Ero drogata dal lavoro. Lavoravo 7 giorni alla settimana, perché sapevo che niente era garantito – il giorno successivo sarei potuta essere fuori dal giro. La mia bellezza prima o poi sarebbe sparita, e così accettavo ogni lavoro. Mi capitava di lavorare in Germania durante il giorno e poi tornare in aereo a Parigi la sera, per poi per tornare in Germania il giorno successivo. Ero terrorizzata dall’idea di perdere il lavoro e dovevo farcela ad ogni costo. Per questo accettavo ogni lavoro che riuscivo a prendere. Così ero diventata stanca e malata. Un giorno, nel mezzo di uno scatto fotografico, sono caduta e mi sono ferita un ginocchio. Per la prima volta nella mia carriera, era sdraiata su un letto. Non essere in grado di lavorare era l’esperienza più terrorizzante che avevo mai avuto, perché, anche se era solo per due settimane, stavo perdendo tutte le sfilate per le quali avevo lavorato. Ne ho dovute ad annullare 14. Ero proprio a terra.

Ma un giorno, mentre ero sdraiata sul letto, incapace di lavorare, ho cominciato a riflettere sulla mia vita, ad interrogarmi sui valori e sulle mie idee riguardo alla bellezza, e al genere di persona che ero diventata con essa.

Ho capito che le mie visioni sulla bellezza erano inadeguate. Sapevo ad esempio, che il mio aspetto era destinato a cambiare. Le mie copertine e le pagine dedicate a me sulle riviste erano fuori moda nel giro di poco tempo. Avevo lavorato così duramente per ottenere quelle foto nelle riviste, e ora la mia agenzia, dopo sei mesi voleva toglierle dal mio portafoglio, perché tutto era ormai fuori moda! Tentavo continuamente di non permetterglielo.

Ho scoperto anche che fare molti soldi da giovane era eccezionale, ma che la responsabilità di gestirli era troppo grande. Mi sono anche interrogata sul reale motivo per il quale le persone erano attratte da me. Se avessi avuto un altro aspetto, o meno soldi, il mio fidanzato mi avrebbe amato per quello che sono?

Tutte queste domande e questi dubbi mi colpivano mentre ero ancora all’apice della mia carriera.Ho compreso la superficialità di tutto questo ed ho cominciato a sentirmi veramente vuota. Dopo aver ottenuto tutto quello del volevo, ho capito che qualcosa ancora mancava. E tutto il successo e l’attenzione che ricevevo, non riuscivano a riempire il vuoto che sentivo dentro.

Cosa era successo? Dov’erano le mie priorità? Per chi o per cosa stavo vivendo?

L’insicurezza dell’aspetto fisico

Ho capito che stavo costruendo la mia vita su cose che non erano sicure. Era il risultato di ciò che pensava la gente intorno a me, o il mio ragazzo, o sui soldi che guadagnavo, o il mio successo. Stavo costruendo la verità sulla sabbia.

Allora mi è venuto in mente un episodio davvero significativo della mia vita, mentre ero in Indiana, dove sono cresciuta. “Cercare l’amore in tutti i posti sbagliati”, come recita la canzone, alla fine mi ha portato fortuna. Una mia compagna di classe mi aveva invitato ad un concerto nella sua chiesa. Avevo accettato perché la metà dei ragazzi del suo gruppo erano ragazzi, e la chiesa era grande, e mi sarei divertita.

Ma sapevo di non aver bisogno di Dio nella mia vita. Qual’era il punto? I miei genitori erano nel bel mezzo di un divorzio, e la loro fede non li stava aiutando.

Ma, mentre ascoltavo la musica, ho ascoltato un messaggio che mi ha colpito. Alla fine del concerto, i musicisti ci dissero di avere delle belle notizie da condividere. Pensavo che ci avrebbero reso partecipi dell’uscita del loro primo disco, o qualcosa del genere. Invece ci dissero come rivolgerci all’amore di Dio.

Ci hanno parlato di un’amicizia di Dio, attraverso Gesù Cristo. Hanno descritto come Dio sia capace di amarmi incondizionatamente, per il fatto di aver mandato il suo unico Figlio a morire per i miei peccati. Ho pensato “fantastico! Un amore senza condizioni!” Non ho mai avuto problemi ad ammettere di aver commesso errori nella mia vita, di non aver rispettato le regole che Dio aveva in mente per me. I musicisti mi hanno spiegato che non dovevo guadagnare il favore di Dio. Avrei potuto ricevere il dono dell’amore di Dio, ed il suo perdono, attraverso Gesù Cristo.

Quella notte ho detto una breve preghiera, ed ho chiesto a Gesù di perdonarmi e di cambiarmi. Gli ho detto che avrei vissuto per Lui, e che lo avrei servito, con la mia vita. L’ho invitato ad entrare nella mia vita, e ad iniziare un’amicizia con me.
E così mi ritrovavo seduta a Parigi, anni dopo, a riflettere su quell’evento speciale, ed a meravigliarmi di come avevo potuto raggiungere nella mia vita un punto tale da aver perso il suo vero significato. Avevo capito di aver rinnegato l’amicizia con Dio, e di aver proseguito per la mia strada. Non c’era da meravigliarsi se la mia vita era vuota! Così ho chiesto a Dio di perdonarmi per aver vissuto nell’egoismo e sul giudizio degli altri. Ho detto: “Ti prego di cambiarmi, e di mostrarmi la vera bellezza.”

La prima cosa che mi ha mostrato Dio è stato il pericolo della vanità. C’ho combattuto per molto tempo. In America, ogni anno si spendono 20 miliardi di dollari in cosmetici; 300 milioni in chirurgia estetica; 33 miliardi in prodotti dietetici. Questo dimostra quanto tempo e denaro spendiamo per il nostro aspetto fisico. La vanità non è la bellezza.

L’insicurezza non è la bellezza. Ti rende difficile trovare un amico, e perfino esserlo. E si creano molte aspettative affinché gli altri ci adulino e ci facciano stare bene.

La definizione della Bellezza – La vera Bellezza

Cos’è la bellezza? Non è l’apparenza fisica. È una cosa interiore, all’interno del nostro cuore. L’umiltà è bella, anche se non è popolare nel mio lavoro. La sicurezza e l’autostima sono belle. E conoscere Dio porta alla bellezza, perché sapere che ci ama e ci accetta ci permette di avere sicurezza e autostima. Questo ci permette di essere liberi di accettare ed amare noi stessi e gli altri.

Senza il perdono di Cristo, i nostri peccati ci rendono brutti, all’interno di noi stessi. Non abbiamo pace. Tutti i falsi rimedi non serviranno a niente. Dio li vede, ed anche gli altri. Solo Cristo può renderci belli alla vista di Dio. La vera bellezza interiore inizia con Dio al centro della nostra vita, e cresce ogni giorno.

Posso dirvi che Gesù Cristo ha cambiato la mia vita, e che non rinnegherò mai la decisione di averlo seguito. Perché non chiedete a Cristo di entrare nelle vostre vite? Gesù ha detto, “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui” (Apocalisse 3:20).

Potete ricevere Cristo nelle vostre vite proprio ora, nella fede, attraverso la preghiera. Dio conosce il vostro cuore, e non da importanza alle parole, quanto all’attitudine del vostro spirito. Ecco una preghiera, simile a quella usata da me, che forse può esprimere il desiderio del vostro cuore…

Signore Gesù, ho bisogno di te. Ti ringrazio per essere morto sulla croce per me. Apro la porta del mio cuore e ti ricevo come Salvatore e Signore. Grazie per aver perdonato i miei peccati, e per avermi dato la vita eterna. Controlla la mia vita, e rendimi la persona per la quale mi hai concepito.

Se questa preghiera esprime il desiderio del vostro cuore, potete dirla ora, e Cristo entrerà nelle vostre vite, come ha promesso.

2001 © Laura Krauss Calenberg. Laura Calenberg è una modella di New York. Ha viaggiato in 22 paesi per lavoro, ed è apparsa nelle copertine di numerose riviste, incluse Marie Claire, Cosmopolitan e Brio. Ha partecipato anche a numerose pubblicità per Saks, Nieman Marcus e Hanes. È sposata con Jeff Calenberg, anch’egli modello professionista, ed hanno due splendidi bambini.

Crediti fotografici: tutti di Michael Goldman tranne “posa danzante” di David Sacks